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28 ottobre 2007
Al mio papi

E’ stato un regalo inaspettato, ma molto gradito perché so che me lo hai fatto con il cuore. Ma, lo so, tu sei il mio papi del cuore... noi ci siamo scelti, non ci siamo trovati per caso... Non mi hai dato la vita, ma mi ha insegnato a respirare, a vedere le cose del mondo, a capire, a comprendere, ad amare... ad essere quella che sono... Ci sei stato quando avevo bisogno di te e ci sei ora, con discrezione, a modo tuo... So che sono importante per te e questo è importante per me... Ti voglio bene, ma tanto tanto... :-)
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10 ottobre 2007
Vita con te
Da te a me

Da me a te
Se tu mi dimentichi Pablo Neruda
Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com’è questa cosa: se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino al fuoco l’impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna, tutto mi conduce a te, come se cio’ che esiste aromi, luce, metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m’attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi di amarmi cesserò d’amarti poco a poco. “ Se d’improvviso mi dimentichi, non cercarmi, chè già ti avrò dimenticata “
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa che in quel giorno, in quell’ora, leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile. Se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi, ahi, amor mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne né si dimentica, il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
aspettando
amore
luigi
vita con te
| inviato da stella-marina il 10/10/2007 alle 20:7 | |
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5 ottobre 2007
Quando Coliandro ballava...
Si sa, ho una passione per l’ispettore Coliandro, che in tivvù ha la faccia e soprattutto il fisico di Giampaolo Morelli. Visto che ho superato l’età per innamorarmi dei divi, George è l’eccezione che conferma la regola, a me Morelli piace perché per me lui é Coliandro. Diciamo che vederlo che fa il finanziere mi fa quasi ridere…
Però c’è un film di qualche anno fa Dillo con parole mie, un Luchetti in fase leggera, ma ispirata, dove Coliandro interpreta un personaggio simpaticissimo… E’ la storia del rapporto tra una zia e una nipote in vacanza a Ios, lui fa torte con un ingrediente segreto e… no, il seguito non ve lo dico… il film è carinissimo e merita di essere visto.
Il personaggio di Morelli rimane un po’ sullo sfondo, ma alla fine c’è una scena che è uno spasso e che, secondo me, piacerebbe anche a Coliandro, quello vero... Fumo blu, fumo blu... http://www.youtube.com/watch?v=IULGIEonK5c
aspettando
coliandro
| inviato da stella-marina il 5/10/2007 alle 20:8 | |
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3 ottobre 2007
Casa P....e
Interno, mattina presto, appena svegli…
Io: Amore, stavo sognando che ero una poliziotta infiltrata in una cosca della ‘ndrangheta, mi avevano scoperto e avevo una pistola puntata alla testa.. poi c’era il mio capo, che assomigliava a Coliandro, ma non era lui, con il quale io avevo una storia, che stava venendo a salvarmi… Lui: Regolare, so’ i peperoni de ieri sera… Io: …
Interno, sera, guardando la televisione…
Lui: Non ce la faranno mai a salvarlo, il rifugio è troppo lontano...guarda, prendono l’elicottero... Io: Ma non ce la faranno lo stesso, l’elicottero mica vola… Lui: …
Forse, la sera, è meglio spegnere presto la tivvù… J
aspettando
vita con te
| inviato da stella-marina il 3/10/2007 alle 14:14 | |
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6 settembre 2007
Una ragazza d'altri tempi
Dora abita in un piccolo paese abruzzese, un borgo delizioso tra freschi boschi e dolci colline. D’estate le persone che ci vengono in villeggiatura sono tante, anche se non tutti possono permettersi un soggiorno nel borgo perché gli artisti lo hanno scoperto e il luogo è diventato esclusivo. D’estate però, mentre in inverno gli abitanti diminuiscono e bisogna familiarizzare con la solitudine perché al paese rimangono solo persone anziane e qualche giovane che deve affrontare la neve per andare al lavoro, lontano da qui. E proprio della solitudine si rammarica Dora, che ha ottant’anni, un viso dolcissimo e il sorriso da ragazza d’altri tempi. Mi ha raccontato che i suoi vicini, tutti più grandi di lei, hanno le badanti, invece lei è ancora agibile, parole sue, e poi ha suo figlio sposato che vive in paese e può darle una mano in caso di bisogno. Mi ha parlato di sua sorella suora che stava con lei e che adesso non c’è più e mi ha fatto vedere la foto. Ho conosciuto Dora mentre lavorava a tombolo sulla porta della sua semplice casa perchè volevo vedere la magia di quelle mani che con movimenti veloci ed armoniosi riescono a trasformare un sottile filo in meraviglie di merletto. Mi sono seduta sulle scale vicino a lei e abbiamo cominciato a parlare, come si parla con le persone anziane del tuo paese quando torni d’estate. Mi ha detto che le piaceva il mio sorriso, che a lei piacciono le persone giovani e contente perché mettono allegria. Adesso un pezzetto di Dora è a casa mia. Sono due piccole stelline di tombolo, due cristalli perfetti che mi ricorderanno sempre i suoi occhi sereni e il suo dolce sorriso.
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3 settembre 2007
Aspettando...
E’ difficile concentrarsi quando devi fare costantemente attenzione ad un display dove i numeri appaiono in modo del tutto casuale. Peggio ancora quando non devi pagare una bolletta, ma fare una visita di controllo. Le definizioni scritte sulle slides che avevo tra le mani erano solo segni a cui mi era difficile attribuire un significato. Ma improvvisamente ho sentito che c’era qualcosa vicino le mie ginocchia. Ho spostato i fogli e così mi sono persa nell’intenso azzurro dei suoi occhi. Mi guardava e rideva. E io mostro scarsa resistenza al sorriso di un uomo, soprattutto quando ha undici mesi e un nome che per me ha un’importanza speciale. Voleva la mia mano per darmi il cinque. Mentre il nonno gentilmente mi spiegava quello che per Alessandro è un gioco, i nostri sguardi non si sono staccati un momento. Mi ha fatto capire come dovevo fare mostrandomelo con la sua piccola mano, continuando a sorridermi. Dopo un po’ avevo capito il gioco e lui ha voluto farmi vedere altro. E così, con l’equilibrio precario che si ha quando si deve bilanciare un pannolone, mi ha mostrato i suoi instabili passetti nello spazio tra me e suo nonno il quale, stupito, mi ha confessato che era la prima volta che lo vedeva in piedi da solo…
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